martedì 7 agosto 2012

Riuscirà Curiosity a scoprire forme di vita aliene?

Uno dei momenti più importanti nella storia scientifica dell'uomo, è senza dubbio il primo allunaggio avvenuto il 21 Luglio 1969, primo passo concreto dell'uomo nella scoperta dell'universo che lo circonda. Il 6 Agosto 2012 diventa ora un nuovo giorno da ricordare. Non avrà la stessa importanza in quanto per ora non ci sono i mezzi e le garanzie sufficienti a mandare su Marte un uomo, ma lo sviluppo tecnologico ha permesso di mandare sul pianeta rosso un rover soprannominato Curiosity, il cui obiettivo è quello di esaminare l'ambiente circostante per verificare se esso permetta lo sviluppo di forme di vita.

Atterrato alle ore 07.31 italiane, il Mars Science Laboratory si è subito messo al lavoro e quella che vedete qui sopra è la prima foto scattata, nella quale si può osservare una delle sue sei ruote a contatto con il suolo di Marte. 

Non è la prima volta che si riesce a mandare sul pianeta più vicino alla Terra un rover, in quanto già nel 2004 erano stati lanciati Spirit e Opportunity. La novità risiede nelle capacità tecniche di Curiosity, il quale a differenza dei suoi "antenati" che pesavano solo 174kg circa, raggiunge i 900kg di cui ben 80kg solo per l'avanzata strumentazione. Per chi volesse conoscere nel dettaglio il carico scientifico, vi rimando alla pagina di Wikipedia, davvero completa e di facile comprensione. 

Il 6 ruote costato alla Nasa ben 2,5miliardi di dollari (2miliardi di euro), esplorerà il pianeta rosso per 2 anni terrestri, ovvero un anno marziano, ma non andrà molto lontano dal cratere Gale. Curiosity non è solo il veicolo più costoso della storia, ma anche il più lento, infatti potrà muoversi al massimo a 90metri all'ora, ma probabilmente avrà una media di 30metri all'ora, il che vuol dire che in questi due anni non compierà più di 6km. Il luogo scelto per la spedizione potrebbe contenere anche indizi su forme di vita passate, in quanto il cratere si è formato almeno 3,5miliardi di anni fa a causa di un impatto con un meteorite.

La speranza è quella di trovare qualche forma di vita elementare, come ad esempio dei batteri, ma sarebbe già grandioso riuscire ad identificare tracce di forme di vita del passato, in quanto si andrebbe comunque ad affermare che non siamo soli. Nell'universo esistono 100milioni di pianeti simili al nostro (denominati Super Terre dall'astronomo Dimitar Sasselov) : su alcuni potrebbe non essersi mai formata la vita, su altri invece ci potrebbero essere delle forme di vita simili a noi, ma tutto ha comunque inizio da esseri più elementari, ed è da questi che bisogna partire. In ogni caso Curiosity ha un messaggio per eventuali extratterestri, in quando trasporta un chip con il ritratto di Leonardo da Vinci e i documenti che descrivono il volo degli uccelli e la macchina volante, quindi anche l'Italia partecipa virtualmente alla spedizione. 

Nei prossimi due anni vedremo se tutti i fondi investiti dalla Nasa saranno ripagati con grandi scoperte scientifiche, le speranze sono alte, ma questo è solo l'inizio. L'universo ha dimensioni che se confrontate con quelle della Terra sono praticamente infinite. Non si ha nessuna certezza, ma se si pensa a quante galassie esistono, e che quelle conosciute dall'uomo non sono che una piccola parte, è quasi impossibile che in nessuna di queste si siano verificate condizioni simili a quelle della Terra. Il problema è che se anche ci fossero migliaia di pianeti abitati da forme di vita intelligenti, bisogna vedere quanto lontani essi siano. L'universo è pieno di misteri, e spostarsi per migliaia di anni luce non è una cosa di per se facile, e oltretutto c'è un problema chiamato tempo: è inutile spedire una navicella con un uomo in avanscoperta, se questo morirà prima di raggiungerà una zona simile alla nostra Via Lattea. 

Per adesso non ci resta che attendere conferme ufficiali, sperando che i governi mondiali non decidano di nascondere informazioni su questi argomenti, e continuare a sperare che prima o poi l'uomo possa conoscere anche il funzionamento dell'universo, e capire cosa si potrà fare quando il nostre Sole tra 5 miliardi di anni esploderà.

Stay hungry
Stay foolish


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